domenica 9 novembre 2014

#RECENSIONE - QUANDO LEGGERE FA BENE ALL'ANIMA...

L'ETA' PIU' BELLA

di Barbara Bolzan


Premessa: credo che in un certo senso io sia stata influenzata da questo libro poiché racconta una storia a me familiare. Ho sofferto di epilessia per ben dieci anni e sono consapevole di ciò che ruota attorno al punto interrogativo che aleggiava sulla mia testa a quei tempi, prima che venissero a capo di qualcosa. 
Lasciate però che vi dica, che al di là di quanto possa per me essere personale questa storia, consiglio a tutti voi di leggerla. Perché tocca le corde emotive, le sfiora con una dolcezza estrema e in punta di piedi si insinua dentro il lettore e non lo lascia mai, nemmeno a libro finito. 

Non mi resta che augurarvi buona lettura e spero di poter leggere anche i vostri pensieri in merito.

RECENSIONE

(contiene spoiler)

Ho trovato questo libro "diverso". 

Al di là del fatto che affronta un tema per molti nuovo, mai sentito prima, ma proprio perché l'ho visto (almeno per quanto mi riguarda) come un puntino di luce in mezzo a un oscuro cielo di stelle tutte uguali. 

Il principio (in sintesi): all'inizio, incrociamo subito lo sguardo della nostra protagonista, Caterina, in compagnia dei suoi inseparabili amici (mica tanto) non ché compagni di classe. La ragazza fin da subito suscita in me qualcosa (cosa non so spiegarlo, ma è stata come una molla) e l'interesse nel sapere cosa accadrà a questa giovane protagonista mi ha spinta a divorare le prime pagine come se fossero cioccolatini, e dietro queste, ho conosciuto Maurizio. Maurizio è innamorato perdutamente di Caterina e cerca in tutti i modi di conquistare il suo amore e alla fine ci riesce, ma le cose tra di loro cambiano e i rapporti si incrinano fino a distruggersi. Inizia un tira e molla, i litigi accesi e i due ragazzi non fanno che avvicinarsi per poi separarsi nuovamente. (finiranno insieme? Mah...) 

Un bel giorno, iniziano le crisi. Iniziano i calvari in ospedale, i ricoveri, i dubbi, le incertezze. Ma tutto il male, il dolore e il terrore di Caterina, fanno sì che cambi. Come? (Non posso mica dirvi tutto) i genitori, i medici (la dottoressa che ho odiato con tutta me stessa), la paura di diventar pazza, tutte queste situazioni portano il lettore in un circolo vizioso di emozioni che si alternano alimentando la curiosità di chi legge. 

Andiamo ai punti che ho amato di più. 

Ho conservato parecchie citazioni di questo romanzo che in un certo senso mi hanno donato un qualcosa. Erano come impronte che si andavano a imprimere nella sabbia di una spiaggia dal mare cristallino. Le ho lette e me ne sono innamorata. (E come Caterina le ho evidenziate, ognuna di un colore diverso.) Ve ne cito due: 

[...]Una volta che sei stato all'inferno, non potrai mai liberarti di lui. Quel luogo non potrà mai più liberarsi di te. Non ti libererà mai. 

Non c'è salvezza. Niente, comunque, che ti faccia sperare che ci sia. 

Al -1 tutte le speranze muoiono, e tu con loro.[...] 

[...]Esistono sentimenti inspiegabili, attrazioni senza parole, un vento che ti sospinge verso casa, ovunque tu possa trovarti.[...] 

Sono tante e rischio di scrivervi mezzo libro, quindi andiamo avanti con la recensione vera e propria. 

La scrittura di questo romanzo è impeccabile e il tocco delicato dell'autrice, fa sì che nessuna frase o parola, sia messa lì a caso. Tutto segue un filo logico e scorrevole, soprattutto le sezioni legate alle visite e ai referti medici sono trattati con meticolosità e affrontati in maniera ineccepibile. 

Una cosa che non ho tanto apprezzato (perché non l'ho compreso e confesso che mi ha anche mandata in confusione) è stato il "balzo" temporale che l'autrice ha fatto fare alla protagonista. Abbiamo lasciato una ragazza che finalmente avrebbe potuto godersi (in un certo senso) la sua età, i suoi nuovi compagni di classe e le sue prime esperienze, eppure, poco dopo abbiamo trovato davanti a noi una donna, sposata. 

A mio avviso, il distacco è stato troppo netto. Anche perché, avrei ben visto (questa parte) posta per conto proprio sotto la voce "epilogo" . il libro era incentrato su una Caterina (ragazza) e invece è terminato con una Caterina (donna). Ecco, questo è l'unico appunto che ho da fare a Barbara. 

Detto ciò, ho letto il libro emozionandomi sempre più perché comunque non era solo la storia di Caterina, ma è anche la mia storia e l'ho vissuta addosso in maniera inspiegabile. Il merito è di Barbara che ha saputo riportare su carta pensieri che non ho mai saputo esprimere a parole. Questo libro di sicuro lo consiglierò ad amici e parenti, per far capire loro cosa si prova quando si vive con un problema come l'epilessia, perché a ogni loro domanda non trovavo mai le risposte e adesso, grazie a questo libro so, cosa dire. 

È un libro che divori anche in un giorno solo perché ha una storia che cattura e una scrittura che ti fa dire "Wow! Questa è pura poesia." Il libro contiene anche tante citazioni di altri libri (alcuni che hanno fatto la storia della letteratura) e ciò mette in evidenza la preparazione culturale e letteraria di questa autrice aggiungendo un'altra stella al suo vasto repertorio di note positive. 

Non posso non dare il massimo a questo libro.

Per me, consigliatissimo. 

2 commenti:

  1. ... e adesso sono io ad avere le lacrime agli occhi.
    Anche se con immenso ritardo: grazie, Giovanna, per le tue parole! Erano mie, erano piccole e in un angolo: adesso sono anche tue. "Loro". Sono di tutti coloro che non hanno voce.
    Perché è vero, noi siamo anche i nostri silenzi.
    Noi siamo soprattutto quelli.
    Ma è grazie agli altri (a volte) che acquistano Valore e Colore.
    Grazie di cuore!

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  2. grazie a te, per aver portato alla luce questo piccolo capolavoro che conservo gelosamente all'interno della mia libreria nello scaffale alle mie spalle. Spero, un giorno, di fartelo autografare <3

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